giovedì 20 gennaio 2011

Sproloquio di un anima sensibile

Si deve solo cominciare, poi ti lasci prendere, non ti rendi conto, come d'altronde vivere....

voglio fare lo scrittore? Non credo.... vorrei solo fare il meno possibile. Non voglio costruire case, non voglio pensare al futuro, non voglio cambiare il mondo, non mi interessa il sociale, ho problemi piu grossi io; i mie problemi sono io e gli altri. Le case crollano ed io schivo i mattoni.

Mi sono trasferito in una piccola nuova casa in un vecchio piccolo paese. Oggi è venuta mia madre:

-carino qui-

-grazie-

-anche la vespa al centro del salotto, da un bel tocco....-

-se la lascio fuori me la rubano-

-no, no bella.-

-grazie, vuoi un caffè?-

-no grazie-

-del the?-

-non mi va- le porgo la mia tazza, una miscela di the verde e nero preparata una paio d'ore prima, fa un sorso, poi un'altro, me la restituisce.

-bene, bello. Ma dimmi una cosa, cosa farai ora tutto il giorno?-

ed io cosa cazzo ne so? Che si fa di solito, che fanno gli altri,

- ora finisco le ultime cose a casa, poi vediamo....-

lavorano, certo troverò un lavoro, poco impegnativo, cosa dovrei fare, avere progetti per il futuro, un sogno da coltivare, la verità e che non ho nulla di tutto questo,

- va bene, ci vediamo-

-ciao-

-ciao-

cosa mi piace? La musica, si certo la musica, e quindi? Non ci credo, non mi importa, così pretenziosa, ma è la cosa che mi riesce piu semplice da fare. Il vero problema è che io mi sento uno stronzo, e la cosa ancora piu preoccupante e che credo la mia opinione possa cambiare se convinco un certo numero di persone, diciamo dalle 50 in su, del contrario. Darwin nell'origine dell'uomo dice che una tra le motivazioni piu forti per ogni cosa che facciamo è la ricerca dell'approvazione del gruppo. Ed allora perchè mi illudete di poter scegliere il mio destino? Facciamo le cose per bene, un sondaggio dove tutte le persone che conosco ed un campione di quelle che non conosco esprimano delle preferenze per il mio futuro: lavoro amore hobbies e compagnia briscola, sarebbe piu semplice tu mi dici quello che devo fare ed io lo faccio e un grosso calcio in culo al libero arbitrio, alla libertà e tutti i suoi derivati.

Una cosa che troverebbe tutti daccordo è sicuramente la ripresa dei mie studi universitari -sono solo cinque esami, che ci vuole....il pezzo di carta.....si lo so che non serve a niente però......il tuo futuro....lavor....- per sostenere una conversazione non c'è bisogno di pensare, cazzo basta parlare, apri la bocca e ti esce tutto cio che vorrebbe ascoltare il tuo interlocutore, su questo siamo tutti preparatissimi, abbiamo imparato la lezione a menadito (menadito, non so neanche cosa cazzo voglia dire lo diceva la mia professoressa, adesso lo cerco (però, che faccia Melville aveva la barba come Hemingwayultimoperiodo) menadito: per filo e per segno, perfettamente, conoscere, sapere le cose a menadito. Speravo in una spiegazione piu decente....)

e non potrebbe essere altrimenti, cosa pretendi di far capire con le parole? Non si puo non comunicare è la prima regola di Watzlawick , certo ma non comunichi mica quello che vuoi tu, comunichi e basta, poi chi riceve ci fa un po il cazzo che vuole con i tuoi dati, prende cio che serve a lui per:

  • inquadrarti, se non ti conosce

  • avvalorare la sua idea, nel caso contrario

e quando si cambia idea su qualcuno? O cristo ma che ne so.... quando non puoi fare a meno di renderti conto che hai sbagliato a catalogarlo, semplicemente lo sposti nella categoria artista, intelligente, brutto, vanesio, crostaceo....

è una questione di modelli

e la stessa cosa la facciamo con noi stessi, ci cataloghiamo cerchiamo di essere piu affini possibile al modello nel quale ci riconosciamo, e in tutto questo l'anima dove sta? Nella scelta del modello?

Sarebbe di gran lunga meglio masturbarsi.


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