domenica 3 giugno 2012

...ed andò a cacare

Mimì si sveglio verso le 9:00. Si guardò bene dal far rumore, in quella stanza continuava a dormire Marta. Una brandina di emergenze crepitava sotto il suo corpo, solo piccoli raggi di luce traversavano la tapparella chiusa. Aprì la porta nella penombra della stanza e la chiuse dietro le sue spalle. si osservò nello specchio del corridoio ma anche se le fosse spuntato un terzo occhio non se ne sarebbe accorta. Si diresse in cucina, apri la porta che dava sul balconcino, mise su il caffè e si sedette. Luce, aria pulita, la mente cominciava a destarsi, i pensieri a circolare: l'imminente trasloco, l'arrivo del ragazzo nel pomeriggio e l'uomo al quale aveva lasciato la sua camera e che ora dormiva nel suo letto. La caffetteria cominciò a borbottare, spense il fuoco, verso del latte in una tazza e lo macchiò con il caffè. Fece un sorso. il caffè era pessimo - sapeva di vecchio, sapeva di polvere- Così aveva detto Ruggero, l'uomo che dormiva nella sua stanza, che l'aveva costretta a dormire in una scomoda brandina nella stanza dell'inquililina. Finì la colazione, accese una sigaretta e poi bagno, specchio, balcone e di nuovo seduta in cucina a fissare il frigidaire. Non c'era nulla da fare in quella cucina, tutti dormivano, la televisione era in camera sua, i vestiti in camera sua, i trucchi in camera sua, si decise anche lei di andare in camera sua. -Ruggero, il caffè è gia pronto, ti vuoi svegliare o vuoi dormire un'altra mezz'ora?- Lui aprì gli occhi, la guardò ma non disse nulla -allora che vuoi fare?- Mimì cominciava a riprender possesso della sua camera aprendo l'armadio e cercando i vestiti che avrebbero sostituito la sua mise da notte. Ruggero aveva messo il capo sotto il cuscino ma sentendo il ruomore delle ante degli armadi disse: -appena cominci a svestirti avvertimi- -va bene- disse lei Dopo un paio di minuti Ruggero alzò la testa, Mimì lo guardò -non fare lo scemo, cosa credi...vado a cambiarmi in bagno- e se ne andò dopo poco tornò, indossava un jeans ed una maglietta verde. Era bellissima. -Dai, avevi promesso che ti saresti alzato, te l'ho anche chiesto... dai su, dobbiamo andare a comperare l'acqua.. -Vieni qui- disse lui Mimì si accosto sul suo letto, accanto a Ruggero. -Perchè non hai voluto dormire con me questa notte, avevi paura io fossi troppo ubriaco e ti avrei molestato?- -No, non ci sarebbero stati problemi, mi sarei alzata e me ne sarei andata. Sono stata con te cinque minuti come mi hai chiesto ed abbiamo parlato, ricordi?- -Piu o meno...Cosa abbiamo fatto dopo essere usciti dal ristorante, siamo tornati direttamente a casa?- -Macchè, siamo stati in giro per un altro paio di ore. Tu hai parlato sempre con quel tuo amico...- -Tommaso?- -Si, siamo stati in un altro paio di locali, ti sei bevuto altri due gintonic. Continuavi a parlare con Tommaso. Non mi piace Tommaso, ti stava troppo attaccato, ti abbracciava. Devi stare attento ai Milanesi- -è un coglione, ma è di Padova- -va bene, ma ti stava troppo vicino, ti abbracciava...- -è un figlio di puttana del cazzo- -e poi quel suo amico, non sopporto le persone che si circondano di amici più deboli per sentirsi forti. Sono stata contenta ti sia incazzato con lui- -incazzato?- -si, a fine serata l'hai mandato a fare inculo, lui ti abbracciava e tu lo mandavi via- -perchè?- -voleva farti autovotare al concorso perchè se fossi arrivato in finale avrebbe potuto aiutarti- Ruggero, ancora sdraito nel letto, guardava Mimì, carezzandole i capelli ed abbozzando un sorriso. -Perchè ridi? Ruggero non rispose -Ieri notte, rientrati a casa, mi hai detto che sono pulita, ricordi?- -si- rispose ruggero, ma in realtà non lo ricordava. -mi è piaciuto, ma che vuol dire pulita?- -la pulizia è cio che porta alla purezza...- -questo lo dicevi anche ieri...- -la pulizia per me è purezza, sincerità...sai a volte mi capita di saltare la cena e di andare a letto digiuno e mi sento pulito, mi sento azzurro e in pace... la pulizia è un ostia, è una nuovola... è qualcosa senza peccato, è un ordine dove il mio caos trova requie. Vicino a te anche io mi sento più pulito...- -sembra un pensiero molto bello...- -si, dovrei scriverlo- -...e ad un certo punto ti sei incazzato, dicevi <> ed io sono andata via e tu mi hai chiesto di tornare- -fa schifo cosa?- -dicevi che non potevi avere la persona che volevi e che faceva schifo- -Dico cose molto sagge quando sono ubriaco... - Mimì sorrideva compiaciuta, ma facendo attenzione a non farlo trasparire troppo -è un pensiero semplice ma vero... perchè non dovrei avere la persona che voglio? Perchè non hai voluto dormire con me ieri sera?- A Ruggero sarebbe piaciuta l'idea che Mimì non avesse voluto dormire con lui perchè lei, quella sera, non avrebbe potuto resistergli, ma in cuor suo sapeva la verità; il giorno seguente sarebbe arrivato il ragazzo di Mimì e lei, non avrebbe potuto violare l'alcova (e con violare non si intende un amplesso ma la semplice condivisione di un letto) che di li a poco avrebbe diviso con il suo ragazzo. Mimì tacque, Ruggero accennò fischiettando "mi sono inamorato di te" e disse.. -è questo che vorrei, esattamente questo- guardandola negli occhi. -si ma ti stancheresti subito...- -probabilmente... non lo so... Io voglio solo che tu sia felice per la mia presenza ed io per la tua... la felicità in questa vita è centillinata... vorrei solo che la nostra gioia coincida, anche se per un solo istante, noi due siamo esseri imperfetti... solo ciò che è perfetto può parlare di eternità... solo uno scarafaggio o un coccodrillo possono amare, sai... loro sono uguali da millenni perchè sono perfetti, non mutano... gli esseri umani mutano, si evolvono, diventano più alti e più scuri, più intelligenti, più coglioni... fossi uno scarafaggio ti prometteri molto di più, ma non lo sono... io voglio solo essere felice per un attimo e riconfermalro attimo dopo attimo... io lo so, tu ti accontenti di avere qualcuno che ti conosca, ma io parlo di perfezione... anche se per un istante... io non parlo di far l'amore ma di abbracciarsi, io non voglio che tu sia mia io voglio che tua sia... io non parlo di avere ma di essere.... capisci?- Il telefono squillo, era il suo ragazzo, Ruggero si alzò ed andò a cacare.

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